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Basta indugi sul Mes

Ora che le elezioni regionali sono alle spalle, è bene cominciare a pensare seriamente a come fare ripartire il paese e come riformare il sistema sanitario per evitare che si verifichino nuovamente i gravi problemi di marzo e aprile. Il responso delle urne è stato abbastanza chiaro, premiando le forze non populiste e quei governatori che più di altri erano riusciti a dare un’immagine di efficienza e determinazione nel fronteggiare l’emergenza COVID. Certo non siamo ai livelli di inizio anno, e speriamo di non tornarci più, anche perché quella particolare congiuntura fu favorita da una serie di errori macroscopici, dalla famigerata partita dell’Atalanta al divieto ad eseguire le autopsie che tanto avrebbero aiutato a capire prima le complicanze mortali dell’infiammazione virale e come intervenire per combatterle. L’incremento del numero dei contagi di queste ultime settimane e l’aumento dell’età media dei positivi, così come del numero dei ricoverati in terapia intensiva e dei decessi che ben rappresentano il progressivo peggioramento della situazione, impongono però un’allerta generalizzata e un intervento su larga scala che metta il sistema sanitario nelle condizioni di fare fronte ad una eventuale recrudescenza sella pandemia, come peraltro si sta già verificando in gran parte d’Europa. I dati del Lazio, ad esempio, con un numero dei contagi che è nelle ultime ore il più alto di sempre, non lasciano tranquilli e impongono di rafforzare le misure di prevenzione. Si proceda con speditezza dunque, e senza indugi, nel reperimento delle risorse e nella realizzazione del piano per il quale l’Europa ha messo a disposizione ingenti risorse, a interessi irrisori, tramite il MES sanitario. Continuare a discutere, ponendo questioni pregiudiziali che nulla hanno a che vedere con la realtà dei fatti, rischia di favorire il peggiore degli scenari difronte al quale ci si troverebbe impreparati per colpevole inazione. Il presidente Conte non può continuare a nascondersi continuando ad auspicare un cambiamento di posizione di un Movimento 5 Stelle sempre più in confusione e sempre più paralizzato dalle faide interne, intento a guardarsi l’ombelico e incapace di cogliere la drammaticità del momento. Il COVID19 non aspetta i tempi della politica, lavora con efficienza e determinazione tornando a creare paura e pronto a colpire, come altrove, il tessuto sociale ed economico del paese. Il governo decida, e decida in fretta, dando il via libera al ministro Speranza che afferma di essere già da tempo al lavoro su un piano di rafforzamento del SSN per un valore corrispondente a quello messo a disposizione dall’Europa con il MES sanitario, sul cui utilizzo non possono essere più tollerati ritardi.

Un auspicio: se si vuole davvero rafforzare il nostro sistema sanitario e renderlo soprattutto più efficiente, si smantelli la sua burocratizzazione così come si è venuta progressivamente a creare negli anni successivi alla riforma Bindi, ridando dignità e forza decisionale al ruolo del personale sanitario, sia medico che paramedico.


Cesare Greco

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