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Macron e le elezioni francesi, un primo giudizio

I due commenti prevalenti sull’esito del primo turno delle elezioni francesi sono che il Rassemblement National della signora Le Pen si avvia a una vittoria schiacciante nel secondo turno e che Macron ha commesso un tragico errore nel convocare le elezioni all’indomani del voto europeo.

Sul primo punto non resta che aspettare. Tuttavia, a nostro avviso, l’esito non è affatto scontato: dipende dalle decisioni che verranno assunte nei casi in cui possano accedere al ballottaggio più di due candidati. In tutti i seggi in cui si manterrà la corsa a tre, la vittoria dell’estrema destra è sostanzialmente assicurata, ma nei ballottaggi a due si tratterà di vedere caso per caso. Dobbiamo anche dire che i nuovi elettori del Rassemblement, quelli cioè che lo voteranno al secondo turno non avendolo votato al primo, sono di fatto già passati all’estrema destra: vuol dire che lo spostamento dell’opinione pubblica francese è ancora più consistente di quello che finora si è visto e non resterà che prenderne atto.

Ma la vittoria parlamentare delle destre non è affatto sicura. Alcuni osservatori come Jean Marie Colombani, ex direttore di Le Monde, sono piuttosto convinti che il risultato del primo turno non sia tale da proiettare automaticamente la signora Le Pen verso la maggioranza assoluta di seggi.

Aggiungiamo un elemento sul quale bisognerà avere maggiori informazioni. Ieri negli ambienti dell’estrema destra si notava con soddisfazione l’elezione al primo turno della stessa Le Pen e di “decine” di candidati. Se così fosse, non sarebbe una notizia particolarmente buona per il Rassemblement: vorrebbe dire che in alcune zone esso rappresenta oltre il 50% degli elettori, ma questo significa anche che nella media degli altri collegi che vanno al voto domenica prossima, esso si trova al di sotto del 33%, che è la sua media nazionale. Dunque per le forze di sinistra unite risulterebbe più facile batterlo.

Per tutto questo bisogna aspettare e vedere i risultati. Ma sull’altro punto, cioè sul preteso “errore” di Macron, noi abbiamo un’opinione radicalmente diversa. Come abbiamo già scritto nei giorni scorsi, a nostro giudizio il Presidente francese ha fatto la mossa politica più razionale e più opportuna considerato l’esito delle elezioni europee. Se avesse mantenuto in vita l’Assemblea nazionale avrebbe, infatti, regalato alla signora Le Pen una posizione formidabile in vista delle prossime presidenziali e del rinnovo del Parlamento. Marine Le Pen avrebbe potuto rimanere all’opposizione, senza alcuna responsabilità di governo, potendo affermare che Macron aveva ignorato il verdetto delle urne che segnalavano un forte desiderio di cambiamento dei francesi.

Aspettare come se niente fosse accaduto, avrebbe regalato milioni di voti potenziali alla leader della destra. Se la Francia è pronta al salto nel buio di affidarsi agli eredi del maresciallo Pétain, è bene che questo avvenga mentre gli avversari di questa scelta mostrano di volere affrontare la sfida e di non averne paura. Lo dice giustamente stamane in un’intervista alla Stampa Sandro Gozi, il quale aggiunge che l’esito del primo turno non assicura affatto il successo della Le Pen al secondo turno.

Se non altro per questa dimostrazione di coraggio politico, il giudizio sul Presidente Macron dovrebbe essere diverso da quello che oggi si trova sulla gran parte dei giornali.


1 luglio 2024

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