Per dare un'idea dell'autentico caos dell'amministrazione Trump basta leggere una nota di stamane di Fiamma Nirenstein che racconta della correzione di rotta che l'inviato di Trump per il Medio Oriente, Witkoff, ha dovuto fare rispetto a Adam Boehler, il mediatore per gli ostaggi inviato da Trump a trattare in Medio Oriente.
Scrive Nirenstein: "La confusione può portare a momenti di chiarezza, ovvero ci voleva Adam Boehler perché Steve Witkoff, l’incaricato di Trump per il Medio Oriente, per strada verso Doha per riprendere la trattativa verso la seconda fase, ritrovasse l’energia della posizione comune tra Israele e gli USA: se Hamas non vorrà restituire i rapiti, non resta che la forza. Cioè, le famose porte dell’inferno. Ha detto infatti ieri: “Qui ci vuole una dead line, una conclusione... lo starter", il punto di partenza oltre alla restituzione degli ostaggi, tutti quanti, è che Hamas venga disarmata e lasci la Striscia. Punto. “Non c’è alternativa” ha detto. Il precedente è l’attivismo di Adam Boehler, un giovane businessman con enorme esperienza internazionale nel campo medico, inviato di Trump, per gli ostaggi: Bohler ci è andato a testa bassa, decidendo di trattare direttamente coi terroristi di Hamas, definendo i rapiti israeliani “prigionieri”, spiegando che i suoi interessi erano solo americani e che non era “la baby sitter” di Israele, e ha descritto gli incaricati di Hamas, fra cui un notorio organizzatore della strage del 7 ottobre, “gente molto carina”: questo ha creato disagio in Israele, finché Boehler si è rimangiato tutto ed è tornato alla linea originaria con una serie di interviste e di prese di posizioni. Hamas, ha detto allora, è un’organizzazione terrorista feroce, che uccide donne e bambini, che non ha diritto di sopravvivere. Ma aveva anche detto che c’erano stati progressi che parlavano di una sospensione della guerra per dieci, quindici anni (cioè il tempo in cui Hamas potrebbe agevolmente preparare la prossima Nukba), e di cercare innanzitutto la liberazione dell’americano Edan Alexander oltre ai corpi di quattro altri connazionali. La sensazione di delusione ha invaso i media israeliani ".
La confusione dell'amministrazione è talmente evidente che gli stessi russi, che sono i principali beneficiari della svolta americana, si chiedono fino a che punto possono fidarsi. L'impressione è che non siamo di fronte alla sostituzione di un nuovo paradigma al paradigma che lo aveva preceduto. Siamo di fronte alla demolizione delle posizioni tradizionali della diplomazia e della politica estera americana senza una esatta idea di cosa mettere al loro posto. Vedremo presto di che cosa si tratta davvero. Ma le premesse sono tutt'altro che incoraggianti.
11 marzo 2025
Perché? La demolizione delle posizioni tradizionali della diplomazia USA, non si era già vista nello Studio Ovale qualche settimana fa? La russia beneficia dell'azione di Hamas, anzi: l'ha organizzata. Cacciare i russi dalla Sirya sarebbe dovuto essere il primo obiettivo di Israele e allora Hamas sarebbe caduta per davvero.