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parole parole parole ...

Vi deve essere qualcosa nell’aria dell’Adriatico perché quando arrivano in una di quelle belle città bagnate dal mare i propositi dei leader della destra diventano roboanti, come i toni del comizio dell’on. Meloni a Pescara avant’ieri. Ma anche quelli dell’on. Salvini a Rimini qualche tempo prima e potremmo continuare con altri esempi. Il tema di fondo del discorso di Pescara dell’on Meloni è stato che finalmente l’Italia è divenuta protagonista in Europa: non più prona davanti agli altri Stati e alla burocrazia di Bruxelles, ma capace di parlare a voce alta, di difendere l’interesse nazionale e anche di indirizzare le scelte dell’Europa. Come sul nuovo Patto di Stabilità, sul quale i parlamentari di Fratelli d’Italia e la Lega e addirittura il centrista on. Tajani si erano astenuti ed era ora che l’Italia rialzasse la testa dopo tante umiliazioni. Ma si erano astenuti d’accordo con l’on. Meloni o contro l’on. Meloni, visto che ieri il rappresentante del governo italiano ha dato il suo assenso in seno al Consiglio Europeo al nuovo Patto di Stabilità?  Dato l’assenso? Ma la linea non era un’altra? E il protagonismo che fine ha fatto?

Quanto abbiamo pagato caro in altri tempi il protagonismo delle parole. Stiamo tornando a questo? 

 

PS: In tutto questo risalta ancor di più l’errore compiuto dalle forze di opposizione nell’unirsi alle destre in quel voto di astensione.


30 aprile 2024

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